Le comunità emblematiche della Dieta Mediterranea

Koroni in Grecia;

Soria in Spagna;

Chefchaouen in Marocco;

Agros a Cipro;

Tavira in Portogallo;

le isole di Brač e Hvar in Croazia;

Pollica in Cilento, per l’Italia.

Sono le sette comunità emblematiche della Dieta Mediterranea, che insieme hanno proposto la candidatura di questo stile di vita come patrimonio immateriale Unesco.

Come riporta la Carta dei valori della Dieta Mediterranea Unesco per <<“Comunità emblematica” si intende la comunità indicata nel dossier di candidatura Unesco come rappresentativa dei valori universali dichiarati Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, che nel caso dell’Italia è rappresentata dalla comunità di Pollica-Cilento, luoghi dove ha vissuto per molti anni il fisiologo americano Ancel Benjamin Keys, per studiare, elaborare e dimostrare le ipotesi dei suoi studi sull’epidemiologia delle malattie cardiovascolari, che lo condussero a formulare le ipotesi sull’influenza degli stili di vita su tali patologie e sui benefici apportati dall’adozione della cosiddetta “dieta mediterranea”, da lui coniata ed intesa nell’accezione di stile di vita (dal greco diaita). La Comunità emblematica è dunque quella maggiormente rappresentativa della Dieta Mediterranea ma certamente non è l’unica comunità in cui è praticata>>.

Il compito delle comunità emblematiche è proteggere, valorizzare e promuovere la Dieta Mediterranea non solo in chiave di stile di vita e di benessere personale ma anche quale elemento indispensabile per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, per lo sviluppo sostenibile dei territori.

DMED 2024

DMED 2024 all’insegna della partnership dal 24 al 26 maggio

Il mese e la location restano gli stessi per l’edizione 2024 del Salone della Dieta Mediterranea. Le nuove date che fissano il calendario della prossima edizione vanno dal 24 al 26 maggio, sempre al NEXT – Nuova Esposizione ex Tabacchificio di Capaccio Paestum (SA).

Restano i punti cardine della manifestazione, promossa e organizzata dal Consorzio Edamus, che trae la propria ispirazione dalla consapevolezza del valore rappresentato dalla Dieta Mediterranea per lo sviluppo sostenibile dei territori, alla luce del riconoscimento quale patrimonio immateriale Unesco nel 2010.

Cibo, Cultura e Benessere sono sempre le parole chiave del modello che abbraccia i Paesi del Mediterraneo, per poi andare oltre e approfondire i temi legati all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU, per la cura e la salvaguardia del nostro Pianeta.

In particolare, nel 2024 si parlerà di Partnership, una delle 5P dell’Agenda 2030, autentici piani di azione del programma dell’ONU, insieme a Persone, Pianeta, Pace e Prosperità.

Nelle parole di Emilio Ferrara, presidente del Consorzio Edamus, uno dei primi propositi per la nuove edizione del DMED.

Stiamo già lavorando per la redazione di un vero e proprio Manifesto della Dieta Mediterranea che presenteremo ufficialmente all’edizione 2024 del DMED. Attorno al Manifesto uniremo quanti più territori possibile sia nel meridione d’Italia che nell’intero bacino del Mediterraneo. Una sfida enorme per il futuro che ci consentirà di tutelare e consegnare la Dieta Mediterranea alle future generazioni in tutta la sua autenticità”.

Futuro e Dieta Mediterranea, infatti, camminano sulla stessa strada, insieme a identità, sviluppo e ambiente.

Carmine Battipede

Carmine Battipede e l’intuizione dell’importanza della Dieta Mediterranea

A Carmine Battipede, dispensatore di sogni, progetti e umanità…

Recita così la targa affissa in piazza Risorgimento a Battipaglia per ricordare il fondatore del Festival Internazionale Teatro Ragazzi.

Il nome di Carmine Battipede non è solo legato ad una delle stagioni più ricche di fermento culturale della cittadina della piana del Sele. Il suo nome fa rima anche con la valorizzazione della Dieta Mediterranea quando questo termine non era in voga e nessuno dava a questo stile di vita un ruolo particolarmente significativo, né dal punto di vista nutrizionale, né per lo sviluppo del territorio.

Facciamo un passo indietro e vediamo come nacque l’intuizione che portò Carmine Battipede a capire in anticipo sui tempi il valore della Dieta Mediterranea.

Erano i primi anni del nuovo millennio e Carmine Battipede si appassionava alla storia di Ancel e Margareth Keys, gli studiosi americani che avevano condotto per lunghi anni delle ricerche sulla Dieta Mediterranea. Grazie a questi studi i due ricercatori erano arrivati a collegare la longevità delle popolazioni del Cilento e la scarsa incidenza di alcune patologie, quali quelle cardiache, proprio allo stile di vita mediterraneo.

I coniugi Keys si erano poi trasferiti in Italia, nella comunità di Pioppi, proseguendo i loro studi ed alternando i soggiorni fra l’America e il Cilento.

Carmine Battipede iniziava a dare una forma alla miriade di informazioni che leggeva sulla Dieta Mediterranea e scorgeva il valore di tutto quell’universo ancora precluso a tanti.

Nel 2003 si recò in America, grazie alla Provincia di Salerno, per conoscere personalmente i coniugi Keys, ormai anziani. Da quell’incontro nacque la nuova consapevolezza dell’importanza della Dieta Mediterranea tanto che l’anno dopo fondò il Museo Vivente della Dieta Mediterranea, proprio a Pioppi e proprio dedicato alla figura di Ancel Keys.

Da allora la Dieta Mediterranea ne ha fatta di strada!

È aumentata la percezione dell’immenso valore che rappresenta per i territori che la praticano e l’Unesco nel 2010 l’ha iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, su proposta di alcuni Paesi del Mediterraneo, fra cui anche l’Italia.

A Carmine Battipede va il riconoscimento di aver visto lontano e di aver capito fin da subito il ruolo che la Dieta Mediterranea poteva avere per lo sviluppo dei territori.

Prosperità tema portante del DMED 2023

Prosperità, il tema portante del DMED 2023

Siamo determinati ad assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di vite prosperose e soddisfacenti e che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in armonia con la natura”. Questo proposito dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU, è stato lo spunto che ha permesso di identificare il tema portante del DMED 2023.

Partendo dalle parole chiave Cibo, Cultura e Benessere, alte espressioni del modello che abbraccia i Paesi del Mediterraneo, il DMED è stata l’occasione per andare oltre, per approfondire i temi legati all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, per la cura e la salvaguardia del nostro Pianeta.

In particolare, l’attenzione è stata posta sulla Prosperità, uno dei cardini del programma di azione nonché una delle 5P alla base di ogni indicazione di crescita dell’Agenda 2030, insieme a Persone, Pianeta, Pace, Partnership.

Il Salone della Dieta Mediterranea, con i suoi tantissimi eventi, ha permesso di approfondire il tema della prosperità intesa proprio come una armoniosa crescita personale ed economica, che deve avvenire senza lasciare indietro nessuno e nel rispetto della Natura che ci circonda.

In questo discorso si inseriscono alla perfezione i valori della Dieta Mediterranea, della biodiversità delle colture, dei ritmi dettati dalla convivialità e delle piccole comunità, in cui si portano avanti tradizioni e saperi che hanno un’origine antica ma che sono in grado di aiutare ad affrontare le sfide del mondo moderno come i cambiamenti climatici.

Il CNR ha patrocinato il DMED 2023

CNR al DMED 2023 fra divulgazione scientifica e celebrazione del centenario della fondazione

Il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche ha patrocinato il DMED 2023 ed ha svolto una importante attività di divulgazione scientifica rivolta ad adulti, bambini e ragazzi su diversi aspetti della Dieta Mediterranea. Inoltre il DMED è stato scelto quale evento per celebrare il Centenario dalla fondazione del CNR.

Fra le attività di divulgazione scientifica previste dal programma, due talk in area Lukeion: il primo su “Agricoltura sostenibile e Dieta Mediterranea“, a cura di Michelina Ruocco, dirigente CNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP), il secondo su “La vita del superorganismo Ape“, a cura di Gennaro Di Prisco, CNR-Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP).

Intervista a Michelina Ruocco, dirigente CNR

Tanti i momenti di approfondimento tenutisi durante la tre giorni del Salone della Dieta Mediterranea che hanno coinvolto grandi e piccoli, con il format CNR LAB, le cui attività si sono svolte sotto la responsabilità scientifica ed organizzativa della Dott.ssa Maurilia Maria Monti (IPSP).

Gli Istituti del CNR che hanno partecipato alla manifestazione (IPSP, IGB e IBB) fanno parte della rete CREO (CNR Campania Rete Outreach), la Rete del CNR della Campania per la comunicazione e la divulgazione.

La postazione CNR LAB
CNR LAB
CNR LAB
CNR LAB
CNR LAB
CNR LAB
CNR LAB
Studenti della Duquesne University al DMED 2023

Duquesne University di Pittsburgh (Usa) incontra l’Università degli Studi della Basilicata al DMED 2023

Il DMED 2023 è stata l’occasione per approfondire temi di grande rilievo per la salute e cementare rapporti fra istituti di ricerca quali l’Università Duquesne in Rome di Pittsburgh (Usa) e l’Università della Basilicata.

Proprio nel giorno inaugurale del Salone della Dieta Mediterranea, venerdì 26 maggio, il DMED ha accolto oltre 50 studenti dell’Università americana. Prima hanno assistito al taglio del nastro e alla cerimonia inaugurale con traduzione simultanea in lingue inglese e poi si è tenuto un talk di approfondimento scientifico in sala Lukeion.

The intersection of human health: the environment, development and food” il titolo del convegno curato dal Prof. Giovanni Quaranta, ordinario dell’Università degli Studi della Basilicata.

L’incontro, anch’esso svoltosi con traduzione simultanea in italiano, ha permesso di approfondire l’impatto della Dieta Mediterranea su sanità, benessere e ambiente. Temi di particolare interesse per gli studenti dell’Università americana con sede a Roma e per i presenti al convegno.

Un momento del convegno
Una parte della platea
Il Prof. Giovanni Quaranta
La consegna delle cuffie per la traduzione simultanea
Alcuni studenti dell’Università americana ascoltano la traduzione della cerimonia inaugurale
Emilio Ferrara alla cerimonia inaugurale

Emilio Ferrara, presidente Consorzio Edamus: “Per il DMED 2024 stiamo già lavorando al Manifesto della Dieta Mediterranea”

Appena chiusa la tre giorni del DMED 2023 e già tengono banco i temi della prossima edizione, che si terrà il 24, 25 e 26 maggio 2024.

Lo fa Emilio Ferrara, presidente del Consorzio Edamus che ha proposto ed organizzato l’evento, che ha rappresentato un punto di riferimento per chi crede nei valori che la Dieta Mediterranea racchiude.

Stiamo già lavorando per la redazione di un vero e proprio Manifesto della Dieta Mediterranea che presenteremo ufficialmente all’edizione 2024 del DMED. Attorno al Manifesto uniremo quanti più territori possibile sia nel meridione d’Italia che nell’intero bacino del Mediterraneo. Una sfida enorme per il futuro che ci consentirà di tutelare e consegnare la Dieta Mediterranea alle future generazioni in tutta la sua autenticità” ha affermato durante la serata di chiusura Emilio Ferrara, presidente del Consorzio Edamus che ha fortemente voluto la realizzazione del DMED 2023.

Perché la necessità di un Manifesto della Dieta Mediterranea?

Per sottolineare il fatto che la Dieta Mediterranea non è importante solo dal punto di vista nutrizionale ma anche sotto altri molteplici aspetti.

La Dieta Mediterranea, infatti, non è solo mangiar sano, il concetto di mediterraneità non avrebbe senso svincolato dalla sua storia, quella delle piccole comunità che hanno difeso la loro dimensione ancorata a sapori e profumi di numerosissime specie vegetali uniche, realtà possibili solo rispettando tempi e modi, tradizioni e quotidianità, fatte di lentezza e ciclicità connesse alla stagionalità della natura.

Ecco perché per Dieta Mediterranea si deve intendere anche l’insieme di conoscenze, riti, simboli e tradizioni che riguardano le tecniche di coltivazione e di raccolta, di allevamento del bestiame e della pesca, di preparazione e condivisione del cibo che assume il ruolo di legante sociale, di connettore di umanità, di occasione di scambio e condivisione, ed espressione di identità.

Tutti questi elementi che hanno concorso a farla nominare Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco, devono essere tramandati e preservati ed ecco perché è nata l’idea del Manifesto della Dieta Mediterranea.

L’intervista ad Emilio Ferrara in occasione della presentazione del DMED 2023 alla Camera dei Deputati a Roma
Il taglio del nastro che ha aperto ufficialmente il DMED 2023
Un momento della cerimonia inaugurale
Emilio Ferrara con Nicola Caputo, Assessore Agricoltura Regione Campania
I saluti del DMED per Cinedù – la rassegna cinematografica per istituti scolastici
Emilio Ferrara insieme ad Alfonso Esposito, Milena Miconi ed i ragazzi della scuola sportiva Spes
Associazione Borghi Autentici d'Italia

Intervista a Rosanna Mazzia, presidente Associazione Borghi Autentici d’Italia partner del DMED 2023

Rosanna Mazzia, presidente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, partner del DMED 2023, ci racconta in un’intervista della nascita e del contributo che l’Associazione ha apportato al Salone della Dieta Mediterranea.

Quando e perché nasce l’Associazione Borghi Autentici d’Italia?

L’Associazione Borghi Autentici d’Italia nasce nel 2002 riunendo piccoli e medi comuni, enti territoriali ed organismi, per la creazione di un modello di sviluppo locale sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali. L’obiettivo che ha voluto e vuole perseguire l’Associazione è quello di far riscoprire i borghi italiani quali luoghi da vivere, sostenere e preservare. Negli anni questo progetto si è trasformato in un’iniziativa sempre più articolata e competitiva, fino ad assumere la forma odierna di una rete di borghi italiani i cui protagonisti sono le comunità, gli amministratori e gli operatori economici, sociali e culturali dei luoghi.

L ’Associazione Borghi Autentici d’Italia è partner dell’evento DMED – Salone della Dieta Mediterranea, con quale contributo?

Siamo partner del progetto DMED perché condividiamo il messaggio che si vuole lanciare. Infatti, da alcuni anni, uno dei filoni di lavoro dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia è quello della valorizzazione del buon cibo, proprio come rappresentato dalla Dieta Mediterranea e quindi inteso come orgoglio di comunità e risorsa per lo sviluppo locale sostenibile. 

Al DMED abbiamo parlato di cibo, incentrato sulla capacità produttiva locale e orientato da concetti quali quelli della Dieta Mediterranea, con i suoi sapori semplici e antichi e con le sue ricette della tradizione, anche riproposte in chiave attuale.

Espositori dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia
Espositori dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia
Espositori dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia

Inoltre, abbiamo parlato di Borghi, veri scrigni di cultura e tradizione agricola che preservano colture antiche, custodiscono presidi alimentari e artigianali, mantengono e recuperano le tradizioni e le qualità enogastronomiche del Made in Italy, presidiando le denominazioni di origine e valorizzano le biodiversità locali.

Il talk “Cibo orgoglio di comunità e risorsa per lo sviluppo locale sostenibile”

La valorizzazione e diffusione della Dieta Mediterranea può essere un’opportunità per la rivalutazione dei borghi stessi, che sempre più spesso sono oggetto di spopolamento?

Certamente, perché i prodotti, le ricette della Dieta Mediterranea rappresentano uno specifico paesaggio sociale, culturale e ambientale, conferendo alla comunità un senso di identità, continuità e appartenenza al territorio.

Inoltre, attraverso il lavoro della nostra associazione si è andato delineando uno strumento di aggregazione e sviluppo, ora a disposizione di tutte quelle realtà che non si lamentano del declino e dei problemi, e che sono consapevoli di avere risorse ed opportunità per individuare nuove strade per uno sviluppo futuro. Ci riferiamo a tutte quelle realtà che appartengono a quell’Italia che ce la vuole fare.