La Dieta Mediterranea

Il progetto DMED nasce per valorizzare la ricchezza culturale e gastronomica italiana. Espressioni dell’alto potenziale che ogni regione dello stivale porta in sé, ancora di più alla luce della candidatura della Cucina Italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO. La Dieta Mediterranea come parte di una più ampia cultura del cibo che è racconto, storia, tradizione, valori che appartengono a tutto il nostro Paese.

La Dieta Mediterranea (dal greco diaìta – stile di vita) è uno stile di vita, una filosofia, un modello di sviluppo del territorio e sarebbe riduttivo collegarla semplicemente all’alimentazione, sebbene il suo modello nutrizionale sia riconducibile ad alimenti ben precisi: cereali, olio extra vergine di oliva, frutta e verdura fresca, legumi, poca carne e latticini, spezie. 

 

Per Dieta Mediterranea si intende l’insieme di conoscenze, riti, simboli e tradizioni che riguardano le tecniche di coltivazione e di raccolta, di allevamento del bestiame e della pesca, di preparazione e condivisione del cibo. Soprattutto questo ultimo elemento costituisce un aspetto identitario tipico delle comunità che si affacciano sul mar Mediterraneo, dove sono principalmente le donne che portano avanti il rispetto delle tradizioni e le tramandano agli altri componenti della famiglia e della comunità.

Si è cominciato a parlare di Dieta Mediterranea a partire dagli anni Cinquanta, da quando gli studiosi americani Ancel e Margaret Keys, a seguito di diverse ricerche condotte in Italia e di un soggiorno nel Cilento, ebbero modo di verificare che la longevità della popolazione e la scarsa incidenza di alcune patologie, quali quelle cardiache, erano legate proprio allo stile di vita condotto dalle persone. Grazie a questa intuizione, constatata sul campo, la Dieta Mediterranea è diventata sinonimo di vita sana e sostenibile in tutto il mondo.

Notevole slancio ai temi della Dieta Mediterranea è stato dato grazie all’impegno di persone caparbie come Carmine Battipede che, dopo essere volato in America per incontrare i coniugi Keys, nel 2004 fonda il Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi, attualmente gestito da Legambiente.

A ulteriore riprova del valore della Dieta Mediterranea, il 16 novembre 2010, l’UNESCO l’ha iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, su proposta di alcuni Paesi del Mediterraneo, fra cui anche l’Italia.

Se oggi si discute ancora di Dieta Mediterranea è perché il suo modello sostenibile è uno scrigno ricchissimo di buone pratiche, utili per affrontare al meglio le sfide del futuro, fra cui anche quelle del cambiamento climatico, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU – l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

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